Dal 28 ottobre al 12 novembre 2017
Mostra personale di
Enzo Marconcini
Inaugurazione: sabato 28 ottobre, ore 17,30
“….la pittura ha avuto per Enzo il carattere di un linguaggio e di una visione che nel rispetto figurale della realtà, assumono le forme e i modelli della pittura di genere."
“…..Marconcini riesce a dare all’osservatore quell’emozione immediata che è propria della pittura fatta di amore per le cose belle, di purezza di forme e di lirica semplicità….”
“…..si può dire che il sentimento che agita la pittura di Marconcini è identico a quello che ispira l’opera cinematografica dei fratelli Taviani: si cerca di riscoprire la poesia dei prati, delle colline pisane, dell’antica civiltà toscana…”
Enzo Marconcini vive e lavora a Fucecchio; qui ha riscoperto la passione per la pittura nata anni prima grazie all’influenza del fratello, anch’egli dedito alla pittura.
Soggetto principale della sua opera, pittorica e grafica, è il paesaggio. Sono boschi, marine, città, vedute diverse che rivelano una comune concezione realistica del paesaggio ma addolcita e smorzata in vibrazioni atmosferiche e sfumature luministiche.
Le pennellate frazionate riproducono le turbolenze luminose dell’atmosfera e la miriade di riflessi cangianti colpiscono l’occhio dell’osservatore. La luce solare, infiltrandosi tra i rami degli alberi o sugli scenari marini si frammenta, creando uno straordinario caleidoscopio di colori impalpabili ma realistici.
La luce crea ombre discrete, mai nette, che rimandano a crepuscoli di luoghi bucolici, in cui la figura umana è solo una discreta ed esigua presenza.
Queste vedute sono immerse nelle tonalità del rosa, dell’azzurro e del grigio che le trasfigurano poeticamente creando un connubio fra verità percettiva e interpretazione soggettiva.
I colori, sapientemente dosati in una tessitura dalle fluide e variegate trame atmosferiche, rendono i paesaggi onirici ma il taglio fotografico della composizione rimanda al diretto contatto del pittore con la natura e con il visibile.
La superficie pittorica è arricchita dal fondo materico, grazie alla carta che crea una parete rugosa, e da materiali vari come juta o cartone che si integrano al tessuto pittorico e ne accentuano il valore plastico-volumetrico a suggerire un equilibrio tra una ricerca ideale e la contingente necessità di rappresentare il reale.
L’artista si confronta inoltre con la divisione spaziale geometrica che contribuisce alla trasfigurazione lirica e gioca con formati non convenzionali creando scorci paesaggistici insoliti che scaturiscono una visione intensamente gioiosa e serena.
Giada Taddei